Crisi energetica: riusciremo a superare l’inverno?
Una preoccupante situazione
Come ho avuto modo di analizzare nell’articolo sullla corsa al rialzo del prezzo del gas, i dati che riguardano l’aumento del prezzo del gas e la politica di riduzione/interruzioine delle forniture adottata dalla Russia, iniziano a far sorgere dubbi e seri timori sulla possibilità di riuscire ad affronatre e superare la stagione fredda ormai alle porte. Siamo quindi alle porte di una grave crisi energetica: riusciremo a superare l’inverno?
I mezzi di informazione da diverse settimane stanno riportando le cifre insostenibile legate al folle aumento del costo dell’energia. Attività commerciali e aziende hanno dovuto sospendere la loro attività per non dover affrontare costi che non sarebbero stati in grado di gestire.
Dal punto di vista puramente tecnico, questa sitauzione si è venuta a creare a causa della drastica riduzione della fornitura di GAS naturale da parte della Russia. Situazione che ha spinto ad una forte speculazione sul prezzo di questa materia prima. Sfortunatamente al valore del GAS sono legate anche le quotazioni dell’energia elettrica, indipendetemente da come questa sia stata generata.
Disaccoppiare il prezzo dell’energia elettrica dal prezzo del GAS è stabilre un PRICE CAP per il gas sono divenate le priorità di una parte dei governi europei. Specialmente da parte di quelli che come l’Italia sono maggiormente espsoti a queste oscillazioni a causa della scarsa indipendenza energetica.
Sfortunatamente l’incontro fissato per la decisione sul PRICE CAP è stato rinviato alla prima metà di ottobre.
Analisi dei dati ufficiali
Secondo i dati riporatti dal MISE per l’anno 2021 (tabella a seguire), il consumo di GAS naturale da parte dell’Italia è stato pari a poco più di 76 miliardi di mc. Si può facilmente osservare che la produzione nazionale è molto limitata e pari a poco più di 3,3 miliardi di mc.
Il gas russo entra in italia attraverso il gasdotto di Tarvisio, e si può facilmente comprendere quanto sia indispensabile tale collegamento. Da questo terminal entrano infatti circa 29 miliardi di metri cubi di gas che rappresentano il 37% del nostro fabbisogno annuale.
Riserve di GAS stoccato
In questi giorni si sta molto parlando delle nostre riserve stoccate che hanno raggiunto circa l’80% della potenzialità complessiva con la previsione di poter arrivare al 90% entro dicembre. Quello che però non viene evidenziato è che la capienza massima di questi “serbatoi naturali”, presenti in buona parte nel sottosuolo del centro-nord (pianura Padana, soprattutto), è di circa 18 miliardi di metri cubi. Di questi però circa 4 mld non dovrebbero essere utilizzati per questioni tecniche e strategiche.
Piano Nazionale di contenimento dei consumi di gas
Da qui è facile comprendere quanto questa situazione sia estremamente delicata. Secondo il Piano Nazionale di contenimento dei consumi di gas, che ho trattato qui, le strategie che sono state previste e divenute già operative, prevedono un risparmio di circa 5,3 mld di metri cubi.
Questa situazione però non sarà in grado di sopperire alla mancanza del GAS russo. L’aumento della fornitura da parte degli altri fornitori stranierei Algeria, GNL e TAP, non sembra essere sufficiente.
Crisi energetica: riusciremo a superare l’inverno?
Cosa aspettarci
Gli scenari non sono a mio avviso rosei. Nella migliore delle ipotesi con una riduzione drastica dei consumi potremo superare l’inverno. Dovremo però fare i conti con il costo dell’energia che rispetto alla passata stagione comporterà un sicuro raddoppio dei costi del riscaldamento e delle forniture elettriche.
Qualora si riesca a trovare un accordo a livello europeo e approvando il PRICE CAP, questo non potrà di certo riportare nel breve periodo il costo ai valori degli anni passati.
E per i condomini con riscaldamento centralizzato?
Anche questo argomento sta assumendo una rilevanza che mai era stata trattata o affrontata negli ultimi trent’anni. Nelle assemblee già tenute e in quelle che saranno convocate questo aspetto dominerà completamente le discussione. Le decisioni da prendere non saranno di certo facili o indolore.
Due sono gli argomenti su cui si potrà decidere:
- lo stanziamento di fondi supplementari per far fronte alle impennate del costo del gas, nella misura di 2 o addirittura 3 volte rispetto a quanto speso per la stagione invernale 2021/2022;
- la pianificazione di una diversa gestione dell’orario e delle temperature di erogazione, sia per quanto l’acqua calda che il riscaldamento. Questo si renderà necessario per il contenimento dei costi e per evitare il taglio delle forniture in caso dell’impossibilità di saldare le fatture delle società energetiche. Queste hanno infatti già comunicato che, a differenza degli anni passati, non sarà possibile adottare politiche tolleranti nei confronti delle posizioni di morosità.
Qualora non si potranno prendere tali decisioni i condomini potranno rischiare di vedersi tagliare l’erogazione di questi servizi con conseguenze che è ancora difficile poter comprendere.
Speriamo quindi che l’Europa riesc a trovare una strategia comune e a far valere il proprio ruolo.
buongiorno
confermo il suggerimento di abbassare la temperatura dell’acqua calda, altra soluzione da verificare potrebbe essere l’installazione di pannelli solari sul tetto dei garage, ridurre le ore di riscaldamento e gestire l’apertura e la chiusura in funzione della temperatura esterna.